L'inferno è vuoto di Giuliano Pesce

Buondì, chiedo scusa a tutti quanti per essere sparita nel mese di giugno. E' stato un mese molto pieno, tra gli esami di mia figlia, il mio lavoro e altre cose, non sono riuscita a mettermi al pc. Ho continuato ad aggiornare il mio Instagram, ma sul blog proprio non riuscivo a fare niente. A proposito di Instagram, da pochissimo è stata creata l'app IGTV, in poche parole ti permette di pubblicare video compresi tra i pochi secondi e i dieci minuti ed ovviamente voglio riuscire a sfruttare questa nuova app, dunque se avete Instagram e vi accorgete che non riesco ad aggiornare il blog, fate un salto su questo social che lì sicuramente trovate sempre qualche aggiornamento.
Tenete presente che in estate riuscirò a pubblicare pochissimo qui sul blog perché tra i figli a casa da scuola e i soliti impegni, il mio tempo libero cala drasticamente...ovviamente spero a settembre di tornare a pubblicare con la stessa frequenza di prima.
Ho finito di farmi pubblicità e di scusarmi, ed ora passiamo al protagonista di oggi.
Ho iniziato ad ammirare e apprezzare Giuliano Pesce con la sua opera precedente "Io e Henry" e così quando la casa editrice mi ha dato la possibilità di leggere il suo nuovo libro, non mi sono tirata indietro, anzi...ho saltellato di gioia.


Letto in un paio di giorni, "L'inferno è vuoto" inizia la sua storia da un fatto che ha dell'incredibile: il Papa si suicida (e già questo rende un po' l'idea di quanto possa essere "folle" l'autore). Da questo avvenimento le vite di numerosi e bizzarri personaggi si intrecciano in modo magistrale e convergono tutte verso il finale che riuscirà a riunire tutti i personaggi e le loro storie; perché sì, tutti sono collegati tra loro e più si va avanti nella lettura, meglio si capisce cosa li unisce.
Avevo già conosciuto l'autore grazie al suo secondo lavoro "Io e Henry" che non era riuscito a convincermi pienamente, ma che mi aveva intrattenuto e soprattutto incuriosito verso questo giovane autore che ha subito mostrato di avere tutte le carte in regola per diventare un grande narratore.
Il libro scorre che è una meraviglia, una vera "corsa a perdifiato", il lettore viene preso e stritolato dal susseguirsi di eventi e colpi di scena (uno in particolare mi ha davvero lasciato a bocca aperta), tutto questo crea continue aspettative e voglia di capire e sapere. Lo stile è semplice e fresco, con simpatia graffiante porta il lettore a volerne sempre di più e a non staccarsi mai dalle pagine.
I personaggi "cattivi" sono in netta maggioranza rispetto a quelli "buoni"; diversità e stranezza sono le parole chiave per dare una descrizione velocissima dei personaggi. Questa abbondanza di "cattiveria" mi ha attirato tantissimo e mi ha fatto amare ancora di più la storia. Per farvi capire meglio, tra le pagine di "L'inferno è vuoto" si conosce un grande boss della malavita romana e i suoi scagnozzi o servi: il suo braccio destro, viscido quanto lui, i due killer-becchini, il drogato che sogna di diventare un personaggio famoso, ma che in realtà deve assecondare e far divertire le persone famose che gli vengono assegnate; si trova anche un uomo che sogna di diventare un grande scrittore, ma che si trova "rinchiuso" nell'ufficio vedove di un importante editore; un ragazzo con manie e pulsioni molto strane e macabre, che potrebbe concorrere al ruolo di protagonista di un grande horror...e via dicendo, non sto qui a raccontarveli tutti, ma credo possa bastare quello che ho scritto per darvi un'idea di quanto è vasto, strambo e complesso il cast di questo libro.
Potremmo considerare "L'inferno è vuoto" una sorta di commedia amara con un pizzico di noir e hard boiled; ci sono scene davvero assurde, paradossali, che inizialmente fanno ridere, poi riescono a creare nel lettore tensione e paura; compaiono scene davvero forti, senza essere troppo splatter grazie ad una buonissima capacità descrittiva che lascia spazio anche all'immaginazione del lettore senza caricare troppo le pagine di dettagli. A mente fredda trovo i significati nascosti tra le righe e le riflessioni che hanno preso la mia mente, mi sono resa conto che le storie e i personaggi raccontati sembrano rispecchiare alcuni aspetti della nostra società, ma l'autore ha deciso di raccontarli portando tutto all'estremo.
Un libro che non è sicuramente adatto a chi è molto sensibile e impressionabile, dedicate attenzione a questo libro se avete voglia di una storia graffiante, dove ingann, cattiveria e follia sono i padroni, ma dove troverete spazio anche per riflettere e ridere.

Letto dal 26 giugno 2018 al 28 giugno 2018
★★★★



Info sul libro:

Titolo: L'inferno è vuoto
Autore: Giuliano Pesce
Casa editrice: Marcos y Marcos
Pagine: 251
Prezzo: 18.00€

Trama:
È domenica e tutto va storto. Il papa si butta dal balcone e Roma affonda nel caos. A Milano, Fabio Acerbi, agli ordini di un editore molto grande, corre a prendere il treno. Sogna di scrivere un best seller, ha già appuntamento con un cardinale. Ma chi è questa rossa, sul sedile di fronte, con le iridi così verdi da mettere a disagio? Poi c’è Alberto Gasman, che si sveglia in una saletta dell’Hype Club: alle prese con visioni fluorescenti, il cadavere di un presentatore stroncato dalla coca e una minorenne in cerca di guai. Il Cobra non lo paga certo per questo, ed è la volta che lo punirà. Se impalandolo, bruciandolo vivo o affidandogli una missione suicida, Alberto Gasman lo scoprirà presto, perché il Cobra lo aspetta alle tre. Ma chi è questa bella che sale le scale? Capelli rossi, collo leggero e fragile, un neo sulla guancia da baciare. Cosa ci fa nel bordello da cui il Cobra manovra la città? È martedì e tutto gira a mulinello. La nipote del prefetto è scomparsa, e spuntano cadaveri in ogni angolo. Il commissario De Santis balza da un verbale all’altro, spiritato: i misteri danno senso all’esistenza, e a lui è scoccata la scintilla. Qualcosa lega Fabio Acerbi, il Cobra e Alberto Gasman. Ma chi era quella donna di rara bellezza, al Grand Hotel Semiramide? Gli occhi verdi, ferini: i capelli che cadono sulla schiena come lava incandescente.

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